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Elicottero-utilizzato-dalle-truppe-antidroga-afghane-e-statunitensi.-Afghanistan

Dove e quando

Se siete appassionati di fotografia e vi trovate a Venezia, non potete perdere l’opportunità di visitare la mostra di Paolo Pellegrin intitolata “L’Orizzonte degli Eventi” alle Stanze della Fotografia, Isola di San Giorgio Maggiore. Questa straordinaria esposizione, curata da Denis Curti e Annalisa D’Angelo in collaborazione con Magnum Photos, è aperta al pubblico dal 30 agosto 2023 al 7 gennaio 2024.

Elicottero-utilizzato-dalle-truppe-antidroga-afghane-e-statunitensi.-Afghanistan Elicottero utilizzato dalle truppe antidroga afgane e statunitensi. Afghanistan 2006
© Paolo Pellegrin / Magnum Photos

300 foto in mostra

La mostra offre una prospettiva unica sul lavoro di Paolo Pellegrin, un fotografo di fama internazionale che ha documentato i conflitti contemporanei e gli effetti del cambiamento climatico. Attraverso oltre 300 scatti, inclusi reportage inediti sulla situazione in Ucraina e altre immagini sorprendenti, potrete esplorare la sua carriera che abbraccia il periodo dal 1995 al 2023.

«L’orizzonte degli eventi, nella fisica, è la zona teorica che circonda un buco nero, un confine oltre il quale anche la luce perde la sua capacità di fuga: una volta attraversato, un corpo non può più andarsene, se oltrepassa quel limite scompare del tutto dalla nostra vista» spiega Annalisa D’Angelo. «Nella sua lunga carriera di fotografo, Pellegrin tenta più volte di oltrepassare l’orizzonte, di entrare nel buco nero della storia, provando a superare gli ostacoli. E il suo mezzo per oltrepassare l’orizzonte e uscire idealmente dal buco nero è la fotografia, intesa come tramite, come un ponte ideale in un rapporto in cui lo spettatore gioca un ruolo fondamentale».

Vincitore di numerosi premi, tra cui dieci World Press Photo, il W. Eugene Smith Grant per la fotografia umanistica e il Premio Fotografo dell’Anno Robert Capa Gold Medal, Pellegrin ha iniziato la sua formazione studiando architettura all’Università La Sapienza di Roma e poi si è dedicato alla fotografia presso l’Istituto Italiano di Fotografia. Le sue opere sono state pubblicate su giornali e riviste come The New York Times, TIME e Newsweek. Ad agosto, il fotografo presenterà una mostra a Venezia che comprenderà una selezione di servizi fotografici che vanno dai conflitti drammatici in zone come l’Iraq e Gaza, alle problematiche ambientali come lo tsunami in Giappone e gli incendi in Australia, fino alle immagini che testimoniano i cambiamenti climatici in atto, con particolare attenzione all’Antartide. 

Una delle caratteristiche distintive del lavoro di Pellegrin è la sua capacità di andare oltre la superficie, catturando l’umanità nelle situazioni più critiche. La mostra mette in evidenza l’abilità di Pellegrin nel raccontare storie che vanno dalla guerra in Iraq e Gaza alle sfide ambientali come lo tsunami in Giappone e gli incendi in Australia.

Persone-in-fuga-dalla-Libia-durante-gli-scontri-tra-ribelli-e-forze-pro-Gheddafi.-Ras-Jdir-Tunisia Persone in fuga dalla Libia durante gli scontri tra ribelli e forze pro-Gheddafi. Passaggio di frontiera a Ras Jdir, nei pressi di Ben Guerdane.
Ras Jdir, Tunisia 2011
© Paolo Pellegrin / Magnum Photos

«Il tema dell’incontro con gli altri diventa il tema delle sue immagini. La sua è una fotografia di denuncia e di racconto che spazia all’interno di tematiche riguardanti le condizioni di vita altrui, dalla povertà alla violenza, fino alla fragile maestosità della natura» racconta Denis Curti. «Per Pellegrin la fotografia è mettere in discussione presunte verità per contribuire alla costruzione di un linguaggio inscatolabile fatto di grammatiche diverse e innovative». 

Oltre a esplorare le tematiche legate ai conflitti e all’ambiente, la mostra evidenzia la relazione tra l’umanità e la natura, un tema cruciale nell’epoca contemporanea. Le immagini di Pellegrin catturano la forza e la fragilità dell’essere umano di fronte alla grandezza della natura.

Inoltre, la mostra offre un’opportunità unica di vedere il mondo attraverso gli occhi di Paolo Pellegrin mentre documenta missioni in luoghi come gli Stati Uniti e Lesbo, raccontando storie umane che spesso sfuggono all’attenzione.

Un-uomo-arrestato-dalla-polizia-per-aggressione-nei-confronti-del-padre Un uomo arrestato dalla polizia per aggressione nei confronti del padre.
Rochester, Stati Uniti 2012
© Paolo Pellegrin / Magnum Photos
A man arrested by the police after attacking his father. Rochester, USA 2012
©Paolo Pellegrin/ Magnum Photos

Angelina-gioca-a-casa-di-sua-nonna-Sevia.-Roma-Italia Angelina gioca a casa di sua nonna Sevla. Roma, Italia 2015
© Paolo Pellegrin / Magnum Photos

Civili-arrivano-a-Tiro-dopo-essere-fuggiti-dai-loro-villaggi-nel-sud-del-Libano-durante-i-raid-aerei-israeliani Civili arrivano a Tiro dopo essere fuggiti dai loro villaggi nel Sud del Libano durante i raid aerei israeliani.
Tiro, Libano 2006
© Paolo Pellegrin / Magnum Photos

Questa esposizione fotografica è una testimonianza del potere della fotografia nel narrare storie, sfidare le percezioni e promuovere la consapevolezza. Non perdete l’occasione di immergervi nell’arte di Paolo Pellegrin e scoprire un mondo di emozioni e riflessioni.

La mostra è anche un evento collaterale della Biennale della Sostenibilità 2023 “L’era del Mose”, organizzata dalla Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità / Venice Sustainability Foundation (FVCMS/VSF).

Le Stanze della Fotografia, iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, è un nuovo spazio che prosegue il percorso iniziato nel 2012 alla Casa dei Tre Oci di Venezia nella convinzione che la fotografia, tra i linguaggi artistici più interessanti del contemporaneo, debba continuare ad avere una sua propria casa a Venezia.

Per ulteriori informazioni e immagini scaricabili, visitate il sito ufficiale della mostra.

Biografia

Paolo Pellegrin è nato a Roma nel 1964. Dopo essersi formato in architettura all’Università La Sapienza, ha proseguito gli studi presso l’Istituto Italiano di Fotografia. Dal 1991 al 2001 è stato rappresentato dall’Agence VU di Parigi, poi è entrato a far parte di Magnum Photos come nominee e nel 2005 ne è diventato membro a pieno titolo. Per dieci anni ha lavorato a contratto per Newsweek.

Paolo Pellegrin @MATTEODEFINA PP@MATTEODEFINA

Nella sua carriera ha ricevuto molteplici riconoscimenti, tra cui dieci World Press Photo Award e numerosi POY Award, la Leica Medal of Excellence, l’Olivier Rebbot Award, l’Hansel-Mieth-Preis, il Dr. Erich- Salomon-Preis e il Robert Capa Gold Medal Award. Nel 2006 gli è stato assegnato il W. Eugene Smith Grant in Humanistic Photography. In trent’anni di attività si è concentrato su vari temi inerenti alla condizione umana, dalle guerre agli effetti del cambiamento climatico, cercando di farsi testimone dei nostri tempi.

I suoi libri

Tra i suoi libri: La fragile meraviglia (a cura di Walter Guadagnini, Skira, Italia 2022); Des Oiseaux (Éditions Xavier Barral, Francia 2021); Alps – Aosta Valley (con Pietro Giglio, Forte di Bard, Italia 2019); Paolo Pellegrin (a cura di Germano Celant, Silvana Editoriale, Italia 2018); Terre spezzate (con Scott Anderson, Contrasto, Italia 2016); 100 Photos of Paolo Pellegrin for Press Freedom (Reporters without Borders, Francia 2013); Paolo Pellegrin (Kunstfoyer, Versicherungskammer Bayern, Germania 2012); Dies Irae (Contrasto, Italia 2011); Photo Poche (Actes Sud, Francia 2010); As I Was Dying (Dewi Lewis Publishing, Regno Unito 2007, vincitore del Leica European Publishers Award); Double Blind (con Scott Anderson, Trolley, Regno Unito 2007); Kosovo 1999-2000: The Flight of Reason (Trolley, Regno Unito 2002); L’au-delà est là (con Régis Jauffret, Le Point du Jour, Francia 2001); Cambogia (con Christian Caujolle, Federico Motta Editore, Italia 1998); Bambini (Sinnos, Italia 1996).

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